Trekka e' la mia barca, l'ho chiamata cosi' in onore al navigatore solitario nonche' autocostruttore JHON GUZZWELL (vedi "Trekka intorno al mondo" edito da Mursia).
E' stata varata nel 1984 e costruita in alluminio a spigolo su progetto di Sergio Abrami. Costruita assieme ad altri 8/10 esemplari nel Cantiere Bertini di Desenzano del Garda, naviga prevalentemente sul Lago di Como.
Di miglia ne ha fatte parecchie, e non solo sull'acqua dolce, e' spiaggiata anche due volte in occasione di due eventi eccezzionali (il Lago era salito di 2 metri), senza danni, e continua a navigare inperterrita.
Bisogna tornare indietro di alcuni anni per incominciare la storia:
Giugno 1976 - Ferie a Lignano Sabbiadoro - Mentre guardavo, come sempre quando ne avevo l'occasione, le tante barche ormeggiate lungo i moli di Aprilia Marittima, incontro dei signori che parlano dell'imminente imbarco a bordo di "Samantha" per una crociera settimanale in Istria. (Samantha dell'indementicabile ENIO NARDI del C.V.A. una delle prme scuole di Vela). Rompo gli indugi e mi faccio spiegare come e dove ci si deve imbarcare.
La sera prima dell'imbarco ho modo di conoscere anche Ksenija, la moglie, nonche' l'altro mito, Gianmarco Borea che ricordo con affetto a bordo del mitico "Vistona".
Fu una settimana bellissima e ritornai a terra con un chiodo fisso. Anche io avrei avuto la mia barca, a tutti i costi. (Be si' i costi...)
Comunque Nardi mi aveva trasmesso la sua sicurezza, la sua voglia di vela...e quindi ero sicuro piu' che mai che ce l'avrei fatta.
Seguirono anni di lavoro intenso e di letture ancora piu' intense di libri, riviste di nautica, sempre alla ricerca della barca ideale, ideale nelle misure e piu' che altro nelle misure del portafogli.
In particolare leggevo "Vela e Motore" ed un'altra rivista Forza 7 dove Paolo e Lucia Morelli De Rossi, parlavano della loro barca in alluminio in costruzione a Desenzano del Garda (1983).
Contattai Sergio Abrami per fissare un appuntamento presso il suo studio di Brescia e una settimana dopo, avevo in mano i disegni del progetto.
Acquistai le lamiere di alluminio e tutto il necessario per la costruzione del guscio da recapitare presso il cantiere Bertini...e comincio' l'avventura.
Furono mesi abbastanza pieni. La ricerca dei fornitori di accessori, del motore, dell'albero, delle vele...la visita presso il cantiere e presso l'ufficio di Abrami, mi coinvolsero in modo totale (ovviamente nei ritagli di tempo rubati al lavoro e nei fine settimana). Piano, piano la creatura prendeva forma ed intanto immaginavo e sognavo le mie prime veleggiate!!!
Nel frattempo avevo fatto una settimana di teoria e pratica sul lago (1980) con "Orca Miseria" scuola di vela milanese (gia'...nel frattempo di scuole ne erano nate parecchie). A quell'epoca aveva base a Lierna, dove si erano trasferiti i miei suoceri e, mentre moglie e figli, si divertivano e abbronzavano in Riva Bianca, io facevo le mie uscite per apprendere meglio il comportamento della barca alle diverse andature. L'anno seguente, sempre con la stessa scuola, altra emozionante crociera scuola con partenza da Mandelieu - La Napoule ,con destinazione Calvi'- Corsica e quindi navigazione verso le Bocche....
Finalmente il guscio pronto con la chiglia a parte fu caricato su di un camion e trasferito vicino a casa in una carrozzeria per la verniciatura. Avevo ordinato nel frattempo alla Stoppani tutta la vernice necessaria: dal fondo all'antivegetativa (senza rame) per l'opera viva nonche' le varie vernici di finitura.
Ho provveduto a fissare rotaie, oblo', winch, rinvii ecc. e ricevuto l'albero da Canclini, Trekka e' stata finalmente portata a Mandello del Lario presso la Lega Navale per la messa in acqua. Fissata la chiglia e sistemato l'albero supereando mille piccoli problemi e contrattempi, ecco il giorno del varo.
Non nascondo di aver vissuto intensamente la nascita della mia amata barca quasi come la nascita dei miei tre figli!!! Ovviamente mancava tutto l'arredo interno, la strumentazione ecc. che avrei comunque preparato seguendo i disegni e le istruzioni del sempre fidato Architetto che mi seguiva anche se telefonicamente o per fax con suggerimenti e dritte per far si' che il tutto andasse a buon fine.
Finalmente in acqua dopo il doveroso battesimo con una bottiglia di italianissimo champagne di Franciacorta, usciamo (tutti a bordo figli e moglie) dal porticciolo con, lo confesso, un groppo alla gola per lo zampillare dell'acqua da uno dei perni della chiglia. Il motore, gia' installato a suo tempo in cantiere, Farimann 12 hp – Nanni era un violino e, fatto un breve giro antistante il porto, subito rientro per colmare la falla. Sentito Abrami e sostituiti due perni che fissavano la chiglia di nuovo in acqua e questa volta si poteva andare all'ormeggio a Lierna con il cuore piu' leggero.
La veleria Vigano' aveva chiamato per il ritiro delle vele e nel frattempo avevo provveduto all'acquisto dei vari compensati marini presso la Bellotti il tutto accatastato a meta' strada presso un'amico falegname.
Una cosa che devo ammettere e' l'errore di aver preteso di fare gli interni con la barca in acqua (non fatelo).
Il risultato non e' stato e non lo e' tuttora dei migliori.
Ma tante', volevo usare il Trekka il prima possibile, e quindi alternavo brevi uscite di messa a punto con la misurazione di paratie e quant'altro che portavo al falegname che provvedeva al taglio dei compensati.
Il tutto veniva caricato in auto e messo in opera piano piano, lavoro lunghissimo e ancora oggi non terminato...
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